ARIA

LocalMag vol. 9 tratta della qualità dell’aria in Lombardia, impiegando i risultati della ricerca di ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) Lombardia. 

Il tema, oltre che essere cruciale per il benessere di tutti noi, accompagna LocalExpress fin dalla sua fondazione. Ci sembrava quindi giusto affrontarlo, nel modo più semplice e diretto possibile, per offrirvi degli spunti di ragionamento.

LE SOSTANZE RILEVATE

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Il particolato atmosferico (PM 10 e PM 2.5, chiamati così per le dimensioni del diametro delle molecole che li compongono, 10μm e 2.5μm rispettivamente) ha un rilevante impatto ambientale sul clima, sulla visibilità, sulla contaminazione di acqua e suolo, sugli edifici e sulla salute di tutti gli esseri viventi.

I principali effetti sulla salute dovuti ad esposizione al particolato sono:

Nel 2019, è stato stimato a 307 000 il numero di decessi prematuri nei 27 Stati membri dell’Unione Europea causati dalle PM2.5. 

Fonti del particolato fine sono un po’ tutti i tipi di combustione, inclusi quelli dei motori di auto e motoveicoli, degli impianti per la produzione di energia, della legna per il riscaldamento domestico, degli incendi boschivi e di molti altri processi industriali.

Il biossido di azoto è un inquinante ad ampia diffusione che ha effetti negativi sulla salute umana e, insieme al monossido di azoto, contribuisce ai fenomeni di:

La principale fonte di emissione degli ossidi di azoto è il traffico di autoveicoli. Altre fonti sono: gli impianti di riscaldamento civili e industriali, le centrali per la produzione di energia e un ampio spettro di processi industriali.

NO2
c6h6

Il Benzene è un idrocarburo che viene immesso nell’aria principalmente per effetto delle emissioni autoveicolari e per le perdite durante le fasi di rifornimento.

Gli effetti del benzene sull’uomo sono:

Per la sua tossicità il benzene è stato inserito dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) nel gruppo I, insieme alle sostanze con un accertato potere cancerogeno sull’uomo.

 

Il biossido di zolfo, a basse concentrazioni, è un gas irritante per gli occhi e per il tratto superiore delle vie respiratorie, mentre a concentrazioni superiori può dar luogo a irritazioni delle mucose nasali, bronchiti e malattie polmonari.

La sua produzione antropica deriva dalla combustione domestica degli impianti non metanizzati e dall’uso di combustibili liquidi e solidi nelle centrali termoelettriche.

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CO

Il monossido di carbonio è un gas incolore ed inodore emesso da fonti naturali ed antropiche (tra queste il 90% deriva dagli scarichi automobilistici).

Una quota considerevole di CO deriva dall’ossidazione atmosferica di metano e di altri idrocarburi normalmente emessi nell’atmosfera, da emissioni da oceani e paludi, da incendi forestali, da acqua piovana e da tempeste elettriche. L’origine antropica di tale inquinante, come detto, avviene principalmente tramite la combustione incompleta dei carburanti usati negli autoveicoli.

La severità degli effetti di un’intossicazione da monossido di carbonio dipende dalla sua concentrazione nell’aria inspirata, dalla durata dell’esposizione e dalle condizioni di salute delle persone coinvolte. Particolarmente suscettibili sono gli anziani, le persone con affezioni dell’apparato cardiovascolare e respiratorio, le donne in stato di gravidanza, i neonati ed i bambini in genere. Concentrazioni particolarmente elevate possono causare coma e morte per asfissia. 

I VALORI

Dopo gli anni 2020 e 2021, caratterizzati da minori attività e movimenti umani, con il 2022 si è tornati ad una situazione di sostanziale normalità.

 

Nonostante questo, il limite sulla media annua di PM10 è stato rispettato ovunque, confermando un quadro migliore rispetto a quello del decennio precedente, seppure con concentrazioni medie più elevate rispetto al 2021 in buona parte delle stazioni di rilevamento.

Grafico PM10
Tab PM10

I superamenti del limite sulla media annua del PM2.5 sono circoscritti ad un numero molto limitato di stazioni del programma di valutazione, con una progressiva riduzione delle concentrazioni medie annue sul lungo periodo.

Grafico PM2.5

I livelli di NO2 risultano tra i più bassi di sempre a conferma dell’impatto positivo del rinnovo dei veicoli circolanti.

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Se benzene, monossido di carbonio e biossido di zolfo sono ormai da anni ampiamente sotto i limiti, l’ozono nell’anno 2022 ha fatto ancora registrare un quadro di diffuso superamento degli obiettivi previsti dalla normativa. Ciò è avvenuto anche in relazione a temperature più elevate nei mesi più caldi, durante i quali è stato proprio misurato il maggior numero di superamenti delle soglie.

 

In definitiva, quindi, dalle rilevazioni di ARPA Lombardia possiamo trarre una conclusione: la qualità dell’aria nella nostra regione sta progressivamente migliorando. Il trend di diminuzione della presenza di sostanze inquinanti è, infatti, evidente.

 

D’altra parte, vi è però un dato inquietante: nonostante il miglioramento a cui stiamo assistendo, l’aria della Pianura Padana rimane una delle più inquinate d’Europa. Secondo la European Environment Agency, infatti, in quest’area sono registrate le più alte concentrazioni di PM10 e PM2.5 del Continente. Questo sia per via dell’intensa attività produttiva che avviene nell’area e sia per alcuni fattori geografici e meteorologici (soprattutto derivati dal fatto di essere circondata dalle Alpi, il che rende più difficile, soprattutto in inverno, una ventilazione sufficiente a disperdere gli elementi inquinanti). 

 

Nel corso dei prossimi mesi proveremo a fornirvi un quadro più completo della situazione, proponendo dei nuovi punti di vista su temi che coinvolgono tutti noi.